Era Albert Einstein che nel lontano 1934 pronunciava questo aforisma nell’antologia “Come io vedo il mondo”, aggiungendo che
la crisi può essere una vera benedizione per ogni persona e per ogni nazione, perché è proprio la crisi a portare progresso. La creatività nasce dall’angoscia, come il giorno nasce dalla notte oscura. È nella crisi che nasce l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce le proprie sconfitte e i propri errori alla crisi, violenta il proprio talento e mostra maggior interesse per i problemi piuttosto che per le soluzioni. La vera crisi è l’incompetenza. Il più grande difetto delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel trovare soluzioni.
Prima di addentrarci nel vivo della questione, chiariamo cosa si intende per “stato di crisi”. Con questa locuzione vengono definite tutte quelle società che subiscono un forte declino della propria attività, a causa di problemi che, se trascurati, possono portare ad uno stato di insolvenza irreversibile.
Sta proprio all’imprenditore accorgersi dei primi segnali per attivare comportamenti virtuosi tali da scongiurare il pericolo del fallimento.
Ormai è assodato che le crisi aiutano a crescere, perché ci fanno rimboccare le maniche e ci aiutano a diventare dei problem solver professionisti, sia sul lavoro che nella vita privata.
Su questo concetto sono stati gettati fiumi e fiumi di inchiostro da psicologi e sociologi. Tutti sono d’accordo nell’affermare che è proprio dalle crisi che nascono le idee migliori e più innovative, anche se nella società odierna, perfezionista e infallibile, pensare ad una crisi porta a uno stato di panico e di terrore generale.
Chiaramente, da imprenditori, noi tutti ci auguriamo che la nostra attività non conosca momenti di crisi e lavoriamo duramente affinché ciò non accada, ma è bene rendersi conto del fatto che le crisi possono essere di due tipi:
interne, vale a dire le crisi provocate da comportamenti errati dell’imprenditore e/o dei suoi collaboratori;
esterne, cioè tutte quelle crisi che non rientrano sotto il diretto controllo di nessuno; basti pensare alle crisi causate da conflitti bellici (es. conflitto Russia-Ucraina) che inevitabilmente generano ripercussioni sull’economia mondiale
Emozione, conquista, fidelizzazione: ecco elencate le parole chiave su cui concentrare l’esperienza di vendita.
Dati alla mano, si tenga presente che nonostante la crisi dei mercati e il periodo di pandemia, le startup, con la loro mentalità innovativa, grazie alla loro capacità di reinventarsi, hanno superato bene il momento di stallo. Infatti, secondo il report di monitoraggio del MISE, dal 2019 al 2021 le startup, invece di essere falcidiate, sono addirittura aumentate (da 10.882 nel 2019 a 11.899 agli inizi del 2021) e ciò ha decretato un aumento delle assunzioni.
Si tenga presente, inoltre, che, come definito dalla legge 3/2012, le startup innovative non sono soggette a fallimento e possono accedere al procedimento di composizione delle crisi da sovraindebitamento.
In particolare, le startup sono esenti per 5 anni dall’attuazione delle procedure concorsuali.
Ciò al fine di dare la possibilità all’imprenditore di rendersi conto del problema in corso e di attuare tutti i provvedimenti necessari per sanare la situazione. Vediamo insieme, in questa situazione di crisi, quali sono le strade percorribili:
accordo di composizione della crisi: definito come un piccolo concordato, consiste in un accordo con i creditori tramite cui l’imprenditore e i creditori cercano di venirsi incontro tramite un accordo di ristrutturazione dei debiti;
liquidazione del patrimonio: si tratta dell’ultima spiaggia, quella che, se messa in atto, determina la chiusura dell’azienda. È la soluzione in cui la società viene amministrata da un liquidatore nominato dal Tribunale, al fine di definire l’attivo e di riconoscere i crediti ai creditori che si insinuano nel passivo della società.
Dati alla mano, si tenga presente che nonostante la crisi dei mercati e il periodo di pandemia, le startup, con la loro mentalità innovativa, grazie alla loro capacità di reinventarsi, hanno superato bene il momento di stallo. Infatti, secondo il report di monitoraggio del MISE, dal 2019 al 2021 le startup, invece di essere falcidiate, sono addirittura aumentate (da 10.882 nel 2019 a 11.899 agli inizi del 2021) e ciò ha decretato un aumento delle assunzioni.
I requisiti per accedere alle procedure da sovraindebitamento sono, in linea generale, i seguenti:
iscrizione presso l’elenco speciale delle startup innovative
giacere in uno stato di sovraindebitamento, vale a dire una situazione in cui i debiti sono maggiori dei ricavi
la startup non abbia commesso atto di frode
Dal punto di vista economico basta seguire le procedure che ci vengono fornite dal codice della crisi e dell’insolvenza.
Da un punto di vista psicologico, invece, si delinea sicuramente un periodo di cambiamento, di dubbi, di punti interrogativi che sarà inevitabilmente seguito da una sferzata di rinnovamento e di novità intesi in senso positivo, come motore dell’innovazione.
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