Caratteristiche: LEADER O CAPO?

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È consuetudine comune ormai, appena i figli intraprendono il percorso scolastico, che i genitori li immaginino già nelle vesti del classico imprenditore alla guida di una società multimilionaria di successo. Sicuramente un’immagine di cui andare fieri, ma che, nell’immaginario comune, richiama alla mente la figura di un cinico, impettito e severo “capo”. Eppure, servirebbero più leader e meno capi. Vediamo nel dettaglio le caratteristiche dell’una e dell’altra figura.

Nell’analisi delle diverse caratteristiche distinguono un leader da un capo, partiamo da un famoso aforisma di Roosevelt: “Il leader guida, il capo conduce”.

Anche se è trascorso molto tempo da quando questa frase fu pensata e pronunciata, il concetto è rimasto sempre lo stesso e, soprattutto, era già chiaro all’epoca.

In particolare, questa massima ci dà la possibilità di focalizzarci su due diverse politiche di guida di un team e, più in generale, di una società: da un lato quella gerarchica e autoritaria del capo, dall’altro lato quella trasparente e inclusiva del leader. Erroneamente, al giorno d’oggi, i due termini spesso vengono confusi perché non se ne conosce bene il significato.

Con l’aiuto di un vocabolario, quindi, partiamo dalle definizioni:

Capo

“Chi detiene una carica importante, chi comanda, dirige; chi è riconosciuto autorevole”

Leader

“Capo di un partito politico, di un'organizzazione, di un'impresa e similari.”

Già da subito salta all’occhio l’autorevolezza del capo rispetto al leader, anche se, in questo primo stadio di analisi dei termini, le definizioni possono apparire simili e quindi sovrapposte semanticamente.

Proviamo a scendere un po’ più nel dettaglio e ad analizzare le differenze capo-leader.

Anzi, ti va di fare un gioco? Proviamo a vedere se ti riconosci in una delle due figure.

Il capo è colui che pensa nella propria individualità (c.d. me first) e che porta avanti le proprie idee senza ascoltare il parere degli altri, senza darne peso, e senza forgiare il proprio modo di ragionare sulla base delle evoluzioni del mercato. È una persona che traina letteralmente l’azienda solo sulla base delle proprie convinzioni e conoscenze tecniche. Ritiene, infatti, che solo il suo contributo è determinante per il successo dell’azienda e considera i suoi collaboratori come mere risorse da supervisionare e a cui impartire ordini.

È il classico tipo che controlla il suo team e che pensa solo a far quadrare i conti, mancando di empatia e di supporto verso i propri collaboratori, non fa gruppo e non investe in momenti ricreativi che rafforzino il senso di appartenenza alla realtà lavorativa.

Si tratta, in soldoni, di un’autorità così definita sulla base della gerarchia e della posizione che riveste, non di certo sulla base dei riconoscimenti ricevuti dal team di lavoro.

Tutt’altra storia è quella che vede un’azienda condotta da un leader: una persona che sta a capo di un team ma, allo stesso tempo, si mette al pari dei collaboratori che dirige per comprenderne i bisogni, le aspettative, i punti di miglioramento e le criticità. Infatti, è risaputo, un team che lavora sereno è un team che porta risultati migliori.

È una persona che contribuisce al benessere del team a 360°, sia a livello umano che a livello professionale. Infatti, ha gli stessi compiti di un capo e gli vengono richiesti gli stessi risultati, ma quello che cambia è il metodo di cui si avvale per raggiungerli.

Non prende i meriti delle vittorie, ma li condivide con il gruppo e fa sentire ognuno importante e parte di una squadra di successo. Rafforza, quindi, la retention, vale a dire la capacità di trattenere i dipendenti, ed è ammirato per questo.

Un leader usa sempre il “noi”, perché ha una mentalità, quindi un approccio settato sulla squadra.

È collaborativo e, in caso di necessità, entra nell’operativo mettendosi al pari delle persone che dirige.

Altra caratteristica di un leader è data dal fatto che sa delegare, quindi non fa tutto da solo con il rischio di essere sottoposto ad uno stress importante (c.d. burnout) e di lavorare in fretta e male, ma distribuisce in maniera equa il carico di lavoro. Si tratta di una importante dimostrazione di fiducia.

Un leader si focalizza sull’obiettivo generale di crescita dell’organizzazione. Parliamo di crescita a 360°, a partire dai profitti, fino alla crescita personale dei componenti della squadra, includendo la capacità di essere sempre al passo con i cambiamenti di mercato.

Arrivati a questo punto, in quale delle due figure ti riconosci di più? Se ti senti più “capo” hai molta strada davanti per affinare il tuo modo di porti verso i collaboratori e per cambiare visuale.

Se invece ti riconosci come “leader” significa che sei sulla strada giusta per diventare un imprenditore “moderno”, attento ai bisogni dei propri collaboratori e, al tempo stesso, focalizzato sull’andamento economico della propria azienda.

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