MARKETING O PUBBLICITA’: DIFFERENZE

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In una startup nascente è fondamentale l’approccio al marketing e alla pubblicità.

Questi ultimi, infatti, rappresentano un canale molto importante della comunicazione di un’azienda verso i propri clienti, ma badate bene a non confonderli tra loro: una cosa è il marketing e un’altra cosa è la pubblicità.

Sicuramente entrambi assolvono alla funzione di fare networking, ma con sfumature diverse.

Per comprendere a pieno le differenze, analizziamo entrambi i concetti.

Da un lato troviamo il marketing, un concetto molto ampio, che può essere definito come la strategia messa in atto da un’azienda per comunicare con il proprio mercato di riferimento. Comunicare cosa? Tutto! Dalla value proposition, alla propria mission/vision, passando per eventuali offerte/programmi fedeltà, ecc.

Il marketing poggia su 4 pilastri (le c.d. 4 P del marketing):

Product

si tratta del prodotto, vale a dire il bene tangibile o intangibile che l’azienda commercializza e che soddisfa uno o più bisogni del consumatore. All’interno della macrocategoria dei prodotti distinguiamo i must have dai nice to have. Da un lato la prima tipologia, che soddisfa un bisogno urgente, irrinunciabile e prioritario. Dall’altro, troviamo un bene/servizio che esaudisce un bisogno procrastinabile, utile ma non strettamente necessario. Un esempio lampante può essere dato dall’IPhone: lanciato come un prodotto nice to have, ad oggi risulta quasi essere un must have e che decreta uno status symbol. Oppure il computer: negli anni ’80 era un nice to have che solo in pochi potevano permettersi e che oggi rappresenta un must have, senza il quale non si può lavorare, comunicare. Ogni business, quindi, sarebbe molto più profittevole se riuscisse a realizzare un must have più che un nice to have.

Place

con questo termine si intende il luogo in cui trovare quel prodotto/servizio. Quando la società decide di mettere in commercio un prodotto, deve capire anche dove metterlo a disposizione, quindi deve individuare un luogo fisico o virtuale in cui il cliente può approvvigionarsi. Possibilmente, si cerca un luogo facilmente raggiungibile dalla clientela, che non dovrebbe compiere alcuno sforzo per arrivarci.

Promotion

con questo termine si intende il luogo in cui trovare quel prodotto/servizio. Quando la società decide di mettere in commercio un prodotto, deve capire anche dove metterlo a disposizione, quindi deve individuare un luogo fisico o virtuale in cui il cliente può approvvigionarsi. Possibilmente, si cerca un luogo facilmente raggiungibile dalla clientela, che non dovrebbe compiere alcuno sforzo per arrivarci.

Price

è il prezzo di vendita di un prodotto, che deve rispecchiare uno studio accurato del mercato, visto che il prodotto entrerà in concorrenza, nella maggior parte dei casi, con altri beni già in commercio pronti a soddisfare le medesime esigenze. Si tratta, infatti, del core business di tutte le strategie di marketing, perché determina la redditività di una startup.

Passiamo a spiegare, ora, cosa si intende quando si parla di “pubblicità”.

Partiamo dalla definizione estrapolata dal vocabolario Treccani: Divulgazione, diffusione tra il pubblico. In particolare, l’insieme di tutti i mezzi e modi usati allo scopo di segnalare l’esistenza e far conoscere le caratteristiche di prodotti, servizi, prestazioni di vario genere predisponendo i messaggi ritenuti più idonei per il tipo di mercato verso cui sono indirizzati.

A questo punto, si deduce con facilità il fatto che la pubblicità è una branca del marketing, ma non è il marketing. E’ una sottocategoria di un macroconcetto (marketing).

La pubblicità affonda le sue radici moltissimi secoli fa e possiamo affermare con certezza che sia nata contestualmente alla nascita del commercio, anche se in maniera primordiale. Un primo tentativo di pubblicità più avanzato arriva nel 1630 quando, grazie al francese Renaudot, si affaccia per la prima volta un vero e proprio servizio pubblicitario. Circa 60 anni più tardi, la pubblicità a pagamento arriva anche in Italia.

La pubblicità come la intendiamo al giorno d’oggi arriva con la rivoluzione industriale, momento storico in cui aumentano i prodotti in commercio perché si assiste ad un incremento vertiginoso delle aziende che li producono. Si inizia a sperimentare il concetto di concorrenza e gli imprenditori sentono il bisogno di avviare una comunicazione persuasiva verso i consumatori al fine di esaltare le caratteristiche dei propri prodotti e risultare appetibili.

Gli obiettivi della pubblicità sono svariati:

  • rendere noto al vasto pubblico il prodotto/servizio (awareness)

  • esaltare la brand identity, quindi mettere in luce le caratteristiche e le peculiarità del marchio, condivise dai suoi consumatori

  • attirare nuovi consumatori e incitare quelli già conquistati ad un utilizzo più assiduo del prodotto/servizio

  • riposizionare il prodotto nel mercato di riferimento

I mezzi attraverso cui perseguire gli obiettivi sopra elencati sono i più svariati: product placement (pubblicità all’interno di film e serie tv), cartelloni pubblicitari, pubblicità televisiva, poster, giornali, riviste.

Con l’avvento del web 2.0, poi, sono state individuate ulteriori modalità attraverso cui attuare la strategia pubblicitaria: basti pensare ai banner sui siti, ai pop-up, alla pubblicità presente sui social media. Il tutto è reso accattivante dal fatto che gli algoritmi permettono al web di presentare pubblicità ad hoc sulla base delle ricerche e degli interessi di ogni singolo utente. Geniale!

In soldoni, quindi, qual è la differenza tra marketing e pubblicità?

l marketing è una strategia a tutto tondo che, nelle sue declinazioni, comprende anche la pubblicità. Nello specifico, secondo Philip Kotler, il marketing è quel processo sociale attraverso il quale gli individui e i gruppi ottengono ciò di cui hanno bisogno attraverso la creazione, l’offerta e lo scambio di prodotti e di servizi di valore.

Si può, dunque, ragionevolmente affermare che la pubblicità è una forma di marketing. Mentre, però, il marketing in tutte le sue sfaccettature, prevede una pianificazione di lungo periodo e che coinvolge anche più settori (social media, vendita, assistenza clienti, ecc.), la pubblicità è una strategia di immediata applicazione e che non richiede particolare pianificazione.

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